Discussione:
Fender Vibroverb reissue 63
(troppo vecchio per rispondere)
Angelo
2010-05-13 13:32:21 UTC
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Ho provato da un amico questo ampli (anni 90) a valvole, sperimentandolo con
la 175 e con la 335. Lo ho poi confrontato con altri ampli (Fender;
Polytone, Vox) e devo dire che lo ho trovato eccezionale sui puliti. Direi
ottimo per il jazz. L'unico mio dubbio e se alzando troppo il volume (nei
locali) le valvole vadano in saturazione: per il jazz sarebbe un pasticcio
(specie sugli accordi). Ma il dubbio lo toglierò il 20 di maggio: mi verrà
prestato per un concerto e poi vi saprò dire.
Mi ha colpito il suono veramente limpido e ricco di armonici. Inoltre riesce
a restare caldo in ogni settaggio. Ha due coni (mi pare da 10') che ne
esaltano l'apertura timbrica.
Fatemi sapere vostre eventuali esperienze: io ci sto facendo un pensierino.
Per giunta è molto ma molto più leggero del classico Twin reverb - Fender!!
Domingo
2010-05-14 08:14:20 UTC
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Post by Angelo
Mi ha colpito il suono veramente limpido e ricco di armonici.
Inoltre riesce
a restare caldo in ogni settaggio. Ha due coni (mi pare da 10') che ne
esaltano l'apertura timbrica.
Fatemi sapere vostre eventuali esperienze: io ci sto facendo un pensierino.
Per giunta è molto ma molto più leggero del classico Twin reverb - Fender!!
Ma è di produzione americana o cinese...? Perché la produzione cinese
non mi sembra granché, in ispecie i coni mi paiono dozzinali e
scadenti...
--
Domingo
domingo at musicoff dot com
www.myspace.com/domingolobuono
http://www.jazzguitarfaq.com
Angelo
2010-05-14 10:55:40 UTC
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Post by Domingo
Post by Angelo
Mi ha colpito il suono veramente limpido e ricco di armonici.
Inoltre riesce
a restare caldo in ogni settaggio. Ha due coni (mi pare da 10') che ne
esaltano l'apertura timbrica.
Fatemi sapere vostre eventuali esperienze: io ci sto facendo un pensierino.
Per giunta è molto ma molto più leggero del classico Twin reverb - Fender!!
Ma è di produzione americana o cinese...? Perché la produzione cinese
non mi sembra granché, in ispecie i coni mi paiono dozzinali e
scadenti...
Produzione americana! ;-)))
Semidiminuito
2010-05-14 09:58:54 UTC
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Post by Angelo
Ho provato da un amico questo ampli (anni 90) a valvole, sperimentandolo con
la 175 e con la 335. Lo ho poi confrontato con altri ampli (Fender;
Polytone, Vox) e devo dire che lo ho trovato eccezionale sui puliti. Direi
ottimo per il jazz. L'unico mio dubbio e se alzando troppo il volume (nei
locali) le valvole vadano in saturazione: per il jazz sarebbe un pasticcio
(specie sugli accordi). Ma il dubbio lo toglierò il 20 di maggio: mi verrà
prestato per un concerto e poi vi saprò dire.
Mi ha colpito il suono veramente limpido e ricco di armonici. Inoltre riesce
a restare caldo in ogni settaggio. Ha due coni (mi pare da 10') che ne
esaltano l'apertura timbrica.
Fatemi sapere vostre eventuali esperienze: io ci sto facendo un pensierino.
Per giunta è molto ma molto più leggero del classico Twin reverb - Fender!!
L'ho visto usare anche io... e a me onestamente pareva buono.

qui http://www.tdpri.com/forum/amp-central-station/71494-63-vibroverb-
reissue-reasonable.html#post759831

il post n. 5 parla di "amp with a design defect"... (se stanno parlando
dello stesso ampli)

. direi che la tua prova sul campo può diventare una ulterire conferma,
anche alla luce delle altre prove che hai fatto con gli altri modelli.



detto con ironia:
mi prende il dubbio però che stiamo entrando in un circolo vizioso...
possibile che nel 2010 tutto suoni male?
Possibile che un ampli , o chitarra, considerata di livello "medio" al
tempo (purtroppo io c'ero) oggi diventi un campione di suono?

Quando ero giovane io c'erano i "favolosi anni '60" di Red Ronnie... i
giovani di adesso parlano già dei "favolosi anni '90"... pare che
"favoloso" significhi "di 20 anni fa"...!
--
__
/ / / 7b5
Angelo
2010-05-14 11:01:27 UTC
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Post by Angelo
Post by Angelo
Ho provato da un amico questo ampli (anni 90) a valvole, sperimentandolo
con
Post by Angelo
la 175 e con la 335. Lo ho poi confrontato con altri ampli (Fender;
Polytone, Vox) e devo dire che lo ho trovato eccezionale sui puliti.
Direi
Post by Angelo
ottimo per il jazz. L'unico mio dubbio e se alzando troppo il volume
(nei
Post by Angelo
locali) le valvole vadano in saturazione: per il jazz sarebbe un
pasticcio
Post by Angelo
(specie sugli accordi). Ma il dubbio lo toglierò il 20 di maggio: mi
verrà
Post by Angelo
prestato per un concerto e poi vi saprò dire.
Mi ha colpito il suono veramente limpido e ricco di armonici. Inoltre
riesce
Post by Angelo
a restare caldo in ogni settaggio. Ha due coni (mi pare da 10') che ne
esaltano l'apertura timbrica.
Fatemi sapere vostre eventuali esperienze: io ci sto facendo un
pensierino.
Post by Angelo
Per giunta è molto ma molto più leggero del classico Twin reverb -
Fender!!
L'ho visto usare anche io... e a me onestamente pareva buono.
qui http://www.tdpri.com/forum/amp-central-station/71494-63-vibroverb-
reissue-reasonable.html#post759831
il post n. 5 parla di "amp with a design defect"... (se stanno parlando
dello stesso ampli)
. direi che la tua prova sul campo può diventare una ulterire conferma,
anche alla luce delle altre prove che hai fatto con gli altri modelli.
mi prende il dubbio però che stiamo entrando in un circolo vizioso...
possibile che nel 2010 tutto suoni male?
Possibile che un ampli , o chitarra, considerata di livello "medio" al
tempo (purtroppo io c'ero) oggi diventi un campione di suono?
Quando ero giovane io c'erano i "favolosi anni '60" di Red Ronnie... i
giovani di adesso parlano già dei "favolosi anni '90"... pare che
"favoloso" significhi "di 20 anni fa"...!
Purtroppo è così: oggi è quasi impossibile trovare un ampli che suoni bene,
con rare eccezioni!
Me lo ha confermato anche Scofield con cui settimana scorsa ho proprio
parlato di questo argomento. Anche lui cerca sempre cose di almeno 20 anni
fa.
Direi che oggi è più facile trovare una bella chitarra che un buon ampli
nuovo!
Tra le eccezioni posso citare solo i Polytone.
Io ne possiedo uno nuovo e sono cresciuto nella falsa consapevolezza che i
vecchi suonavano meglio.
L'altro giorno ho trovato un chitarrista con lo stesso mio modello Polytone
(MiniBrute II) ma vecchio di almeno 20 anni.
Li abbiamo messi vicini e provati con varie chitarre: alla fine sia a me che
a lui piaceva più il suono del Polytone recente, meno pompato sui medi di
quello vecchio e più ricco di armonici!
Ma per i Fender a me è successo sempre di venire colpito da quelli vecchi,
meglio se degli anni 70: ad oggi insuperabili!!
Semidiminuito
2010-05-14 11:56:15 UTC
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Post by Angelo
Tra le eccezioni posso citare solo i Polytone.
Io ne possiedo uno nuovo e sono cresciuto nella falsa consapevolezza che i
vecchi suonavano meglio.
L'altro giorno ho trovato un chitarrista con lo stesso mio modello Polytone
(MiniBrute II) ma vecchio di almeno 20 anni.
Li abbiamo messi vicini e provati con varie chitarre: alla fine sia a me che
a lui piaceva più il suono del Polytone recente, meno pompato sui medi di
quello vecchio e più ricco di armonici!
mi è capitata una cosa analoga, anche se non durante un confronto.
Ho provato un Polytone "moderno", e ho potuto anche apprezzare l'effetto del
Sonic Circuit.
Purtroppo però 1200 euro mi sembrano ancora un'esagerazione... per cui ho
desistito; ma se ne trovo uno usato un pensierino lo faccio...
--
__
/ / / 7b5
Angelo
2010-05-14 16:41:21 UTC
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Post by Angelo
Post by Angelo
Tra le eccezioni posso citare solo i Polytone.
Io ne possiedo uno nuovo e sono cresciuto nella falsa consapevolezza che i
vecchi suonavano meglio.
L'altro giorno ho trovato un chitarrista con lo stesso mio modello
Polytone
Post by Angelo
(MiniBrute II) ma vecchio di almeno 20 anni.
Li abbiamo messi vicini e provati con varie chitarre: alla fine sia a me
che
Post by Angelo
a lui piaceva più il suono del Polytone recente, meno pompato sui medi di
quello vecchio e più ricco di armonici!
mi è capitata una cosa analoga, anche se non durante un confronto.
Ho provato un Polytone "moderno", e ho potuto anche apprezzare l'effetto del
Sonic Circuit.
Purtroppo però 1200 euro mi sembrano ancora un'esagerazione... per cui ho
desistito; ma se ne trovo uno usato un pensierino lo faccio...
Concordo sul prezzo spropositato per un transistor, però, per me, è l'unico
"non valvolare" a suonare veramente "jazz"!
;-))
Nonostante ciò, quando lo metti a fianco di un bel vecchio Fender valvolare
ti rendi conto che il Polytone è "una scatoletta"!!
Però il problema dei valvolari con suono pulito come il Twin reverb è sempre
stato il peso! Ma forse con il Vibroverb ho risolto (pesa la metà del Twin).
Resta solo da fare la prova palco!!!
PS
Lo stesso mio amico ha preso un Vibrolux del 70: suono incredibile!! Tutti
gli altri ampli posizionati vicino sembravano plastica!!!
Il problema è il prezzo: 2500 sul mercato dell'usato, se tenuto bene!!!!!
Per me inaccessibile.
Guitartab
2010-05-14 11:08:30 UTC
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Post by Semidiminuito
mi prende il dubbio però che stiamo entrando in un circolo vizioso...
possibile che nel 2010 tutto suoni male?
Possibile che un ampli , o chitarra, considerata di livello "medio" al
tempo (purtroppo io c'ero) oggi diventi un campione di suono?
Quando ero giovane io c'erano i "favolosi anni '60" di Red Ronnie... i
giovani di adesso parlano già dei "favolosi anni '90"... pare che
"favoloso" significhi "di 20 anni fa"...!
concordo,l'idea del "vecchio è sempre meglio" mi ha sempre fatto
sorridere,è tutto discutibile,e mi sono anche rotto delle solite
chiacchiere sul "made in china" da guardare per forza con sospetto,non
ha davvero senso rispetto alla qualità di certi prodotti,sfido tutti a
provare una squier classic vibe.......chiedendosi se il modello "made in
usa" valga tutti quei soldi;ci sono strumenti stupendi fatti in china
come le Eastman,penso anche alle acustiche Ibanez(da quella piu
economica al top sono tutte made in china,e non necessariamente per via
della manodopera a basso costo);oggi su mercatino cè gente che vende le
vecchie Fender "made in japan" spacciate come vintage.....come "oggetto
di culto!"....ma non scherziamo,me le ricordo bene,negli anni 90 erano
strumenti di livello basso-medio,sicuramente dignitosi ma senza lode ne
infamia...
Domingo
2010-05-14 20:06:15 UTC
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e mi sono anche rotto delle solite chiacchiere sul "made in china" da
guardare per forza con sospetto,non ha davvero senso rispetto alla qualità
di certi prodotti,sfido tutti a provare una squier classic
vibe.......chiedendosi se il modello "made in usa" valga tutti quei
soldi;ci sono strumenti stupendi fatti in china come le Eastman,penso
anche alle acustiche Ibanez(da quella piu economica al top sono tutte made
in china,e non necessariamente per via della manodopera a basso costo);
Beh ma non bisogna neanche cadere nel luogo comune opposto per il quale
ormai la Cina ha raggiunto e sorpassato gli americani. Secondo me tra i
prodotti cinesi e quelli statunitensi c'è ancora una bella differenza, la si
avverte in particolar modo con riferimento alle chitarre e dipende
soprattutto dai pickup. Per quanto riguarda gli amplificatori, poi ho due
fender Frontman cinesi e, dopo un primo entusiasmo dovuto al prezzo basso,
devo ammettere che sono piuttosto mediocri...
--
Domingo
domingo at musicoff dot com
www.myspace.com/domingolobuono
http://www.jazzguitarfaq.com
luvi
2010-05-18 00:13:50 UTC
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Post by Domingo
Beh ma non bisogna neanche cadere nel luogo comune opposto per il quale
ormai la Cina ha raggiunto e sorpassato gli americani. Secondo me tra i
prodotti cinesi e quelli statunitensi c'è ancora una bella differenza,
la si avverte in particolar modo con riferimento alle chitarre e dipende
soprattutto dai pickup. Per quanto riguarda gli amplificatori, poi ho
due fender Frontman cinesi e, dopo un primo entusiasmo dovuto al prezzo
basso, devo ammettere che sono piuttosto mediocri...
A mio parere l'argomento è veramente complesso e non sempre alla portata
dei musicisti, perché coinvolge molte problematiche più squisitamente
tecniche e legate all'elettronica.

Da un lato c'è il discorso valvole vs. transistors: una massa di luoghi
comuni (dalle armoniche pari e dispari alla dinamica, dalla potenza alla
qualità progettuale) governa questo ambito e noto che nemmeno i jazzisti
ne sono immuni, nonostante la diffusione più equilibrata di entrambe le
tecnologie rispetto ad altri ambiti chitarristici!

Tanto per cominciare occorrere sgombrare il campo dall'equazione vecchio
: nuovo = suono migliore : suono peggiore.

Purtroppo o per fortuna, chi vive queste questioni assieme ai
progettisti elettronici e da dietro le quinte le vede in modo molto
pragmatico e concreto...

Prima di tutto, quel che fa la qualità di un amplificatore è
esclusivamente il progetto unito alla qualità dei componenti, non la
tecnologia impiegata.
Transistor o valvole possono potenzialmente dare luogo ad amplificatori
pessimi o eccellenti senza distinzione alcuna e sfido chiunque in un
blind test a distinguere un buon ampli a valvole dallo stesso progetto
trasformato adeguatamente a FET, a parità di diffusore!!
In secondo luogo, la componentistica elettronica correntemente
disponibile è migliorata qualitativamente in modo significativo:
maggiore efficienza, precisione e durata contro minor rumore generato. I
circuiti stampati offrono maggior controllo sul progetto e sul percorso
che il segnale fa attraverso i componenti, molto più preciso del pur
valido, ma critico, vecchio sistema point-to-point che invece spesso si
cita oggi propagandisticamente come fattore discriminante in positivo.
Anche la corrente di rete oggi è più stabile, costante e pulita di
quella disponibile negli anni '60...
Lo stesso amplificatore costruito allora e nel 2010, dunque, può suonare
peggio solo se non si tratta dello stesso progetto, ma di una versione
peggiorata appositamente per costare meno, altrimenti non c'è proprio
storia, sia che sia assemblato negli USA, in Cina o nella Repubblica
Centrafricana...
Vero è, altresì, che molti amplificatori solid-state nascono per essere
economici e tali sono (anche perché costano meno già in produzione), ma
anche la gran parte dei valvolari di basso costo presente attualmente
sul mercato non si discosta dalla medesima qualità scadente, pur essendo
percepiti illusoriamente dagli utenti come produzione di qualità superiore.
Liberarci dalle suggestioni e dai pregiudizi cominciando a giudicare il
suono prima di incasellare la macchina che lo genera in una categoria
utilizzata per scopi per lo più promozionali dall'industria per vendere
e giustificare prezzi non sempre in relazione alla qualità reale dei
prodotti, potrebbe essere un modo saggio per fare acquisti oculati e
risparmiare un bel pò di soldi: lo stesso discorso vale in moltissimi
casi per le nostre amate chitarre e per il loro anno di produzione!

Naturalmente, tutto rigorosamente imho... :-)

L.
Angelo
2010-05-18 13:15:29 UTC
Permalink
Post by luvi
Post by Domingo
Beh ma non bisogna neanche cadere nel luogo comune opposto per il quale
ormai la Cina ha raggiunto e sorpassato gli americani. Secondo me tra i
prodotti cinesi e quelli statunitensi c'è ancora una bella differenza,
la si avverte in particolar modo con riferimento alle chitarre e dipende
soprattutto dai pickup. Per quanto riguarda gli amplificatori, poi ho
due fender Frontman cinesi e, dopo un primo entusiasmo dovuto al prezzo
basso, devo ammettere che sono piuttosto mediocri...
A mio parere l'argomento è veramente complesso e non sempre alla portata
dei musicisti, perché coinvolge molte problematiche più squisitamente
tecniche e legate all'elettronica.
Da un lato c'è il discorso valvole vs. transistors: una massa di luoghi
comuni (dalle armoniche pari e dispari alla dinamica, dalla potenza alla
qualità progettuale) governa questo ambito e noto che nemmeno i jazzisti
ne sono immuni, nonostante la diffusione più equilibrata di entrambe le
tecnologie rispetto ad altri ambiti chitarristici!
Tanto per cominciare occorrere sgombrare il campo dall'equazione vecchio
: nuovo = suono migliore : suono peggiore.
Purtroppo o per fortuna, chi vive queste questioni assieme ai
progettisti elettronici e da dietro le quinte le vede in modo molto
pragmatico e concreto...
Prima di tutto, quel che fa la qualità di un amplificatore è
esclusivamente il progetto unito alla qualità dei componenti, non la
tecnologia impiegata.
Transistor o valvole possono potenzialmente dare luogo ad amplificatori
pessimi o eccellenti senza distinzione alcuna e sfido chiunque in un
blind test a distinguere un buon ampli a valvole dallo stesso progetto
trasformato adeguatamente a FET, a parità di diffusore!!
In secondo luogo, la componentistica elettronica correntemente
maggiore efficienza, precisione e durata contro minor rumore generato. I
circuiti stampati offrono maggior controllo sul progetto e sul percorso
che il segnale fa attraverso i componenti, molto più preciso del pur
valido, ma critico, vecchio sistema point-to-point che invece spesso si
cita oggi propagandisticamente come fattore discriminante in positivo.
Anche la corrente di rete oggi è più stabile, costante e pulita di
quella disponibile negli anni '60...
Lo stesso amplificatore costruito allora e nel 2010, dunque, può suonare
peggio solo se non si tratta dello stesso progetto, ma di una versione
peggiorata appositamente per costare meno, altrimenti non c'è proprio
storia, sia che sia assemblato negli USA, in Cina o nella Repubblica
Centrafricana...
Vero è, altresì, che molti amplificatori solid-state nascono per essere
economici e tali sono (anche perché costano meno già in produzione), ma
anche la gran parte dei valvolari di basso costo presente attualmente
sul mercato non si discosta dalla medesima qualità scadente, pur essendo
percepiti illusoriamente dagli utenti come produzione di qualità superiore.
Liberarci dalle suggestioni e dai pregiudizi cominciando a giudicare il
suono prima di incasellare la macchina che lo genera in una categoria
utilizzata per scopi per lo più promozionali dall'industria per vendere
e giustificare prezzi non sempre in relazione alla qualità reale dei
prodotti, potrebbe essere un modo saggio per fare acquisti oculati e
risparmiare un bel pò di soldi: lo stesso discorso vale in moltissimi
casi per le nostre amate chitarre e per il loro anno di produzione!
Naturalmente, tutto rigorosamente imho... :-)
L.
Apprezzo sempre i tuoi puntali interventi, già comunque affrontati varie
volte in privato.
In molti anni ho sentito varie campane su questo argomento, ed alla fine ho
deciso di fidarmi solo delle mie orecchie! E purtroppo spesso i vecchi ampli
(specie se valvolari) suonano molto meglio di quelli nuovi "analoghi".
Di certo non so il "perché" ma "mi suona" così! Con rare eccezioni (vedi il
Polytone).
Pensavo fosse una fissa solo mia, ma sono stato confortato nello stesso
ragionamento da molti chitarristi conosciuti e frequentati negli anni. Ne
cito solo 2: uno perché ne conosco la fanatica passione per queste cose:
Zeppetella, l'altro perché l'ultimo con cui ne ho parlato: Scofield.
Anche loro sono arrivati ad analoga conclusione, anche se poi gli capita di
dover pubblicizzare anche prodotti nuovi! ;-))
Io sono sempre stato dell'avviso che un prodotto nuovo (a parità di fascia
di prezzo) dovrebbe suonare almeno come uno vecchio.
Ma purtroppo non è quasi mai così: ed i confronti li faccio sempre "spalla a
spalla"!
Non so perché: forse la componentistica (al di là dei circuiti) con il tempo
è andata verso standards di materiali più economici.
Comunque invito tutti a fare un po' di esperimenti.
Ciao
PS
Luca è sempre un piacere rivederti tra queste pagine!! ;-))
luvi
2010-05-22 11:19:33 UTC
Permalink
Post by Angelo
Apprezzo sempre i tuoi puntali interventi, già comunque affrontati varie
volte in privato.
In molti anni ho sentito varie campane su questo argomento, ed alla fine ho
deciso di fidarmi solo delle mie orecchie! E purtroppo spesso i vecchi ampli
(specie se valvolari) suonano molto meglio di quelli nuovi "analoghi".
Di certo non so il "perché" ma "mi suona" così! Con rare eccezioni (vedi il
Polytone).
Pensavo fosse una fissa solo mia, ma sono stato confortato nello stesso
ragionamento da molti chitarristi conosciuti e frequentati negli anni. Ne
Zeppetella, l'altro perché l'ultimo con cui ne ho parlato: Scofield.
Anche loro sono arrivati ad analoga conclusione, anche se poi gli capita di
dover pubblicizzare anche prodotti nuovi! ;-))
Io sono sempre stato dell'avviso che un prodotto nuovo (a parità di fascia
di prezzo) dovrebbe suonare almeno come uno vecchio.
Ma purtroppo non è quasi mai così: ed i confronti li faccio sempre "spalla a
spalla"!
Non so perché: forse la componentistica (al di là dei circuiti) con il tempo
è andata verso standards di materiali più economici.
Comunque invito tutti a fare un po' di esperimenti.
Ciao
Il punto è proprio questo: le leggi della fisica non sono soggette alle
sensazioni, mentre l'orecchio è un sensore estremamente sofisticato, ma
il suo responso è filtrato dal cervello!
Noi percepiamo ciò che si diffonde in aria, certo, ma nei casi in cui ci
poniamo un'aspettativa e questa è strettamente connessa con le nostre
"passioni", è ampiamente dimostrato che il cervello elabora i dati a
modo suo!
Proprio per questo motivo, il responso degli strumenti di misura, in
elettronica, è l'unica cosa che conta e le misure, guardacaso, sono
spesso in contrasto con le "sensazioni".

Faccio un esempio banale: in rete è pieno di siti che decantano le
proprietà dei vari tipi di condensatore per il tono. Ci sono addirittura
dei test (ovviamente fatti esclusivamente ad orecchio) che spiegano "nei
dettagli" come cambia il suono di una chitarra montando un condensatore
in carta ed olio, piuttosto che un ceramico o un mylar!

Da chitarrista, per anni ho creduto ciecamente che cambiare quel
condensatore ad una chitarra volesse dire modificarne il suono, e quando
l'ho fatto ne immediatamente percepito i benefici.
Un bel giorno un tecnico elettronico mi spiegò che si trattava di una
solenne boiata priva di alcun fondamento.
Ovviamente non gli credetti, nemmeno quando mi fece vedere con
l'analizzatore di spettro cosa cambiasse: assolutamente nulla!

Non convinto, gli feci notare come il tono funzionasse in maniera
splendida con quei nuovi condensatori e come quello fosse un fatto
incontrovertibile.

Senza fare una piega, il mio amico mi fece registrare alcune frasi
ruotando il tono, poi aprì il vano dei controlli, montò un condensatore
ceramico da pochi centesimi dello stesso valore del precedente e mi fece
registrare di nuovo le stesse frasi, facendomele poi riascoltare più volte.
Inutile dire che non c'era differenza alcuna tra le due registrazioni
per nessuna posizione del controllo di tono...

Poi mi disse: sai, mi chiedono spesso di sostituire i condensatori agli
amplificatori a valvole, perchè i proprietari sono assolutamente
convinti che il suono migliori e quando li sentono confermano
puntualmente, entusiasti.
A me fa molto piacere ma in realtà, nel più fortunato dei casi, si
riesce solo ad aumentare di qualche frazione di dB il rapporto
sengale/rumore e il suono resta esattamente identico a prima, dato che
il progetto e i valori dei componenti sono le uniche cose che lo
determinano davvero!
D'altra parte, io con questa storia sbarco il lunario e loro vanno via
contenti come dei bambini con il gelato, che devo fare?

Da quella volta ho capito e quando cominciai a lavorare in studio,
queste cose mi servirono alla grande, trovando conferme quotidiane ed
insegnandomi a trattare con molte riserve quel che il mio cervello mi
diceva che le orecchie avevano sentito, a cominciare dalle imprssioni
sulla correttezza dei mix effettuati! ;-)

Cambiando mestiere e riavvicinandomi all'elettronica, ho imparato a fare
misure elettriche su ogni cosa, prima di convincermi di qualunque
"sensazione": con grandi soddisfazioni, devo dire, anche da parte del
mio conto in banca. ;-))

Se poi sentiamo di suonare meglio solo perché "sappiamo" che la tale
chitarra è più vecchia della nostra o che l'amplificatore è del 1963
piuttosto che del 2007, è legittimo fare gli acquisti relativi, ma il
motivo è per lo più psicologico e non certo razionale.
Se l'effetto è quello di suonare meglio, ben venga, l'importante è non
convincersi o sostenere che le cose stiano così nei fatti, perchè si
viene irrimediabilmente sconfessati da qualuqnue analisi oggettiva
condotta sui fatti stessi! :-)

Molte persone, pur di non accettare la realtà fisica, rispondono che la
"realtà" che conta davvero è quella formata dalle loro convinzioni
personali: davanti ad una tale posizione, non ci sono ovviamente
ulteriori obiezioni da fare. ;-)
Post by Angelo
PS
Luca è sempre un piacere rivederti tra queste pagine!! ;-))
Leggo più o meno sempre, ma ho poco tempo per intervenire.
Quando posso, lo faccio volentieri... ;-)

L.
Angelo
2010-05-22 13:03:55 UTC
Permalink
Post by luvi
Post by Angelo
Apprezzo sempre i tuoi puntali interventi, già comunque affrontati varie
volte in privato.
In molti anni ho sentito varie campane su questo argomento, ed alla fine ho
deciso di fidarmi solo delle mie orecchie! E purtroppo spesso i vecchi ampli
(specie se valvolari) suonano molto meglio di quelli nuovi "analoghi".
Di certo non so il "perché" ma "mi suona" così! Con rare eccezioni (vedi il
Polytone).
Pensavo fosse una fissa solo mia, ma sono stato confortato nello stesso
ragionamento da molti chitarristi conosciuti e frequentati negli anni. Ne
Zeppetella, l'altro perché l'ultimo con cui ne ho parlato: Scofield.
Anche loro sono arrivati ad analoga conclusione, anche se poi gli capita di
dover pubblicizzare anche prodotti nuovi! ;-))
Io sono sempre stato dell'avviso che un prodotto nuovo (a parità di fascia
di prezzo) dovrebbe suonare almeno come uno vecchio.
Ma purtroppo non è quasi mai così: ed i confronti li faccio sempre "spalla a
spalla"!
Non so perché: forse la componentistica (al di là dei circuiti) con il tempo
è andata verso standards di materiali più economici.
Comunque invito tutti a fare un po' di esperimenti.
Ciao
Il punto è proprio questo: le leggi della fisica non sono soggette alle
sensazioni, mentre l'orecchio è un sensore estremamente sofisticato, ma
il suo responso è filtrato dal cervello!
Noi percepiamo ciò che si diffonde in aria, certo, ma nei casi in cui ci
poniamo un'aspettativa e questa è strettamente connessa con le nostre
"passioni", è ampiamente dimostrato che il cervello elabora i dati a
modo suo!
Proprio per questo motivo, il responso degli strumenti di misura, in
elettronica, è l'unica cosa che conta e le misure, guardacaso, sono
spesso in contrasto con le "sensazioni".
Faccio un esempio banale: in rete è pieno di siti che decantano le
proprietà dei vari tipi di condensatore per il tono. Ci sono addirittura
dei test (ovviamente fatti esclusivamente ad orecchio) che spiegano "nei
dettagli" come cambia il suono di una chitarra montando un condensatore
in carta ed olio, piuttosto che un ceramico o un mylar!
Da chitarrista, per anni ho creduto ciecamente che cambiare quel
condensatore ad una chitarra volesse dire modificarne il suono, e quando
l'ho fatto ne immediatamente percepito i benefici.
Un bel giorno un tecnico elettronico mi spiegò che si trattava di una
solenne boiata priva di alcun fondamento.
Ovviamente non gli credetti, nemmeno quando mi fece vedere con
l'analizzatore di spettro cosa cambiasse: assolutamente nulla!
Non convinto, gli feci notare come il tono funzionasse in maniera
splendida con quei nuovi condensatori e come quello fosse un fatto
incontrovertibile.
Senza fare una piega, il mio amico mi fece registrare alcune frasi
ruotando il tono, poi aprì il vano dei controlli, montò un condensatore
ceramico da pochi centesimi dello stesso valore del precedente e mi fece
registrare di nuovo le stesse frasi, facendomele poi riascoltare più volte.
Inutile dire che non c'era differenza alcuna tra le due registrazioni
per nessuna posizione del controllo di tono...
Poi mi disse: sai, mi chiedono spesso di sostituire i condensatori agli
amplificatori a valvole, perchè i proprietari sono assolutamente
convinti che il suono migliori e quando li sentono confermano
puntualmente, entusiasti.
A me fa molto piacere ma in realtà, nel più fortunato dei casi, si
riesce solo ad aumentare di qualche frazione di dB il rapporto
sengale/rumore e il suono resta esattamente identico a prima, dato che
il progetto e i valori dei componenti sono le uniche cose che lo
determinano davvero!
D'altra parte, io con questa storia sbarco il lunario e loro vanno via
contenti come dei bambini con il gelato, che devo fare?
Da quella volta ho capito e quando cominciai a lavorare in studio,
queste cose mi servirono alla grande, trovando conferme quotidiane ed
insegnandomi a trattare con molte riserve quel che il mio cervello mi
diceva che le orecchie avevano sentito, a cominciare dalle imprssioni
sulla correttezza dei mix effettuati! ;-)
Cambiando mestiere e riavvicinandomi all'elettronica, ho imparato a fare
misure elettriche su ogni cosa, prima di convincermi di qualunque
"sensazione": con grandi soddisfazioni, devo dire, anche da parte del
mio conto in banca. ;-))
Se poi sentiamo di suonare meglio solo perché "sappiamo" che la tale
chitarra è più vecchia della nostra o che l'amplificatore è del 1963
piuttosto che del 2007, è legittimo fare gli acquisti relativi, ma il
motivo è per lo più psicologico e non certo razionale.
Se l'effetto è quello di suonare meglio, ben venga, l'importante è non
convincersi o sostenere che le cose stiano così nei fatti, perchè si
viene irrimediabilmente sconfessati da qualuqnue analisi oggettiva
condotta sui fatti stessi! :-)
Molte persone, pur di non accettare la realtà fisica, rispondono che la
"realtà" che conta davvero è quella formata dalle loro convinzioni
personali: davanti ad una tale posizione, non ci sono ovviamente
ulteriori obiezioni da fare. ;-)
Post by Angelo
PS
Luca è sempre un piacere rivederti tra queste pagine!! ;-))
Leggo più o meno sempre, ma ho poco tempo per intervenire.
Quando posso, lo faccio volentieri... ;-)
L.
Anche questo tema è stato più volte affrontato. ;-))
In parte è vero quello che affermi.
Però è anche vero che negli anni ho incontrato centinaia di chitarristi più
o meno noti che si dicevano soddisfatti del loro ultimo acquisto "chinese",
deridendo i "collezionisti" di cimeli antichi. Per poi ribeccarli qualche
tempo dopo nell'avere venduto di fretta il nuovo ed avere pagato qualsiasi
cifra per un ampli o una chitarra vecchia!
E questa è una verità statistica, almeno per il mio campione, formato più
spesso di professionisti (abituati a sentire e sperimentare vari strumenti)
che da dilettanti.
Per cui forse la verità sta in mezzo: è vero che le passioni personali
forzano le verità, ma è anche vero che gli strumenti elettronici spesso non
percepiscono sfumature che l'orecchio e le mani avvertono. Se non fosse così
ci sarebbe nel mondo una grande massa di imbecilli che spesso si indebita
per comprare strumenti costosi. Ed io, nel campo degli squattrinati del
jazz, di grossi imbecilli non ne conosco!! ;-)))
In altri campi invece posso fare elenchi lunghissimi!
Ago
2010-05-22 16:01:33 UTC
Permalink
Post by Angelo
Anche questo tema è stato più volte affrontato. ;-))
In parte è vero quello che affermi.
Però è anche vero che negli anni ho incontrato centinaia di chitarristi più
o meno noti che si dicevano soddisfatti del loro ultimo acquisto "chinese",
deridendo i "collezionisti" di cimeli antichi. Per poi ribeccarli qualche
tempo dopo nell'avere venduto di fretta il nuovo ed avere pagato qualsiasi
cifra per un ampli o una chitarra vecchia!
E questa è una verità statistica, almeno per il mio campione, formato più
spesso di professionisti (abituati a sentire e sperimentare vari strumenti)
che da dilettanti.
Per cui forse la verità sta in mezzo: è vero che le passioni personali
forzano le verità, ma è anche vero che gli strumenti elettronici spesso non
percepiscono sfumature che l'orecchio e le mani avvertono. Se non fosse così
ci sarebbe nel mondo una grande massa di imbecilli che spesso si indebita
per comprare strumenti costosi. Ed io, nel campo degli squattrinati del
jazz, di grossi imbecilli non ne conosco!! ;-)))
In altri campi invece posso fare elenchi lunghissimi!
Io non sono un grande esperto di chitarra jazz, ma conosco da vicino il
mondo dei collezionisti (preciso che non intendo riferirmi solo ai
collezionisti di chitarre, ma anche di libri, cartoline, ecc.). Spesso si
tratta di persone dotate di grande curiosità e intelligenza ma che, di
fronte all'ultimo pezzo da collezione avuto tra le mani, si fanno prendere
da un entusiasmo "fanciullesco", che ne attenua lo spirito critico.

Questo succede spessissimo anche con molti musicisti jazz di vaglia. Ne ho
conosciuti diversi che - pur bravissimi a suonare - non hanno grande
esperienza di strumenti. Non mi meraviglierebbe affatto se questi musicisti
si facessero influenzare dalle mode e dai "si dice" del momento, al punto da
farsi condizionare nelle loro percezioni.
Non è questione di intelligenza (che non credo venga in rilievo nel caso di
specie), ma di capacità di farsi suggestionare da quello che viene detto.

Io stesso ne sono stato vittima quando - dopo aver ascoltato alcune
valutazioni su determinati strumenti - mi ero formato un'opinione
sfavorevole. Opinione rimeditata quando, dopo qualche mese, ho ripreso
quegli strumenti e li ho suonati "a mente libera" da suggestioni.

Per fare una prova seria sarebbe opportuno prendere un musicista, BENDARLO,
e farlo suonare diversi strumenti: vedrete che - non potendo farsi
suggestionare dai propri "pregiudizi", le sue valutazioni finiranno per
essere molto più oggettive.
L'orecchio umano è molto impreciso nelle sue valuazioni.

IMHO
Ago
Angelo
2010-05-23 08:52:27 UTC
Permalink
Il 22-05-2010 18:01, nell'articolo
Post by Ago
Post by Angelo
Anche questo tema è stato più volte affrontato. ;-))
In parte è vero quello che affermi.
Però è anche vero che negli anni ho incontrato centinaia di chitarristi più
o meno noti che si dicevano soddisfatti del loro ultimo acquisto "chinese",
deridendo i "collezionisti" di cimeli antichi. Per poi ribeccarli qualche
tempo dopo nell'avere venduto di fretta il nuovo ed avere pagato qualsiasi
cifra per un ampli o una chitarra vecchia!
E questa è una verità statistica, almeno per il mio campione, formato più
spesso di professionisti (abituati a sentire e sperimentare vari strumenti)
che da dilettanti.
Per cui forse la verità sta in mezzo: è vero che le passioni personali
forzano le verità, ma è anche vero che gli strumenti elettronici spesso non
percepiscono sfumature che l'orecchio e le mani avvertono. Se non fosse così
ci sarebbe nel mondo una grande massa di imbecilli che spesso si indebita
per comprare strumenti costosi. Ed io, nel campo degli squattrinati del
jazz, di grossi imbecilli non ne conosco!! ;-)))
In altri campi invece posso fare elenchi lunghissimi!
Io non sono un grande esperto di chitarra jazz, ma conosco da vicino il
mondo dei collezionisti (preciso che non intendo riferirmi solo ai
collezionisti di chitarre, ma anche di libri, cartoline, ecc.). Spesso si
tratta di persone dotate di grande curiosità e intelligenza ma che, di
fronte all'ultimo pezzo da collezione avuto tra le mani, si fanno prendere
da un entusiasmo "fanciullesco", che ne attenua lo spirito critico.
Questo succede spessissimo anche con molti musicisti jazz di vaglia. Ne ho
conosciuti diversi che - pur bravissimi a suonare - non hanno grande
esperienza di strumenti. Non mi meraviglierebbe affatto se questi musicisti
si facessero influenzare dalle mode e dai "si dice" del momento, al punto da
farsi condizionare nelle loro percezioni.
Non è questione di intelligenza (che non credo venga in rilievo nel caso di
specie), ma di capacità di farsi suggestionare da quello che viene detto.
Io stesso ne sono stato vittima quando - dopo aver ascoltato alcune
valutazioni su determinati strumenti - mi ero formato un'opinione
sfavorevole. Opinione rimeditata quando, dopo qualche mese, ho ripreso
quegli strumenti e li ho suonati "a mente libera" da suggestioni.
Per fare una prova seria sarebbe opportuno prendere un musicista, BENDARLO,
e farlo suonare diversi strumenti: vedrete che - non potendo farsi
suggestionare dai propri "pregiudizi", le sue valutazioni finiranno per
essere molto più oggettive.
L'orecchio umano è molto impreciso nelle sue valuazioni.
IMHO
Ago
Hai dipinto il mondo dei dilettanti: quelli che si innamorano di una
chitarra o di un ampli per il simbolo, lo desiderano, lo lucidano, lo
preservano da ogni possibile danno!!
I professionisti vedono gli strumenti come strumenti di lavoro: li usano!!
Spesso li tengono male e gli frega poco del marchio: devono fare bene il
loro lavoro. Sono quelli che lasciano la chitarra in equilibrio precario su
una sedia e se ne fregano!!!! ;-))
E' gente che ha decine di allievi che gli fa ascoltare decine di strumenti,
anche di prestigio. Spesso con le orecchie stanche e disilluse a fine
giornata.
Non penso che la maggior parte di questi si lasci prendere dall'effetto
placebo.
E come se dicessi che tu ti sei lasciato prendere dall'effetto placebo per
un libro di Diritto, dopo averne studiati, valutati e redatti a decine!!
;-)))))
L'orecchio umano è impreciso ma riesce ad elaborare valutazioni "complesse",
basandosi su più fattori, cosa che spesso i misuratori elettronici non
fanno.
IMHO
Ago
2010-05-23 09:12:27 UTC
Permalink
Post by Angelo
E come se dicessi che tu ti sei lasciato prendere dall'effetto placebo per
un libro di Diritto, dopo averne studiati, valutati e redatti a decine!!
;-)))))
invece ti garantisco che mi succede. e di libri di diritto ne leggo almeno
uno a settimana! purtroppo la suggestionabilità è una delle componenti della
psiche umana; si può prenderne atto e tentare di arginare il fenomeno, ma è
difficile che l'uomo (anche se professionista) sia del tutto obiettivo.
Post by Angelo
L'orecchio umano è impreciso ma riesce ad elaborare valutazioni "complesse",
basandosi su più fattori, cosa che spesso i misuratori elettronici non
fanno.
Questo è probabilmente vero, ma per accertarlo definitivamente sarebbe
opportuno che l'orecchio che "misura" la qualità di uno strumento sia immune
da suggestioni: il "Michele" della situazione (ve lo ricordate
l'assaggiatore di wiskey?) dovrebbe essere bendato e ignaro della
strumentazione che valuta. Solo allora mi convincerò che la suggestione non
gioca alcun ruolo :))))

Magari sbaglio, sia inteso. Non voglio a tutti i costi contraddire un
chitarrista decisamente più esperto di me (e che spero di rivedere, anche se
per pochissimi giorni, verso il 10-12 luglio).
Ciao Angelone, che si dice in quel di Perugia?
Ago
Angelo
2010-05-23 10:54:03 UTC
Permalink
Il 23-05-2010 11:12, nell'articolo
Post by Ago
Post by Angelo
E come se dicessi che tu ti sei lasciato prendere dall'effetto placebo per
un libro di Diritto, dopo averne studiati, valutati e redatti a decine!!
;-)))))
invece ti garantisco che mi succede. e di libri di diritto ne leggo almeno
uno a settimana! purtroppo la suggestionabilità è una delle componenti della
psiche umana; si può prenderne atto e tentare di arginare il fenomeno, ma è
difficile che l'uomo (anche se professionista) sia del tutto obiettivo.
Post by Angelo
L'orecchio umano è impreciso ma riesce ad elaborare valutazioni "complesse",
basandosi su più fattori, cosa che spesso i misuratori elettronici non
fanno.
Questo è probabilmente vero, ma per accertarlo definitivamente sarebbe
opportuno che l'orecchio che "misura" la qualità di uno strumento sia immune
da suggestioni: il "Michele" della situazione (ve lo ricordate
l'assaggiatore di wiskey?) dovrebbe essere bendato e ignaro della
strumentazione che valuta. Solo allora mi convincerò che la suggestione non
gioca alcun ruolo :))))
Magari sbaglio, sia inteso. Non voglio a tutti i costi contraddire un
chitarrista decisamente più esperto di me (e che spero di rivedere, anche se
per pochissimi giorni, verso il 10-12 luglio).
Ciao Angelone, che si dice in quel di Perugia?
Ago
Faremo la prova bendati! ;-))))))))
Tutto bene. Ti aspetto!!!
Domingo
2010-05-23 11:19:51 UTC
Permalink
Post by Angelo
Faremo la prova bendati! ;-))))))))
La prova dei whysky, naturalmente... :-))))))
--
Domingo
domingo at musicoff dot com
www.myspace.com/domingolobuono
http://www.jazzguitarfaq.com
Ago
2010-05-23 14:50:00 UTC
Permalink
Post by Domingo
Post by Angelo
Faremo la prova bendati! ;-))))))))
La prova dei whysky, naturalmente... :-))))))
si, ma dopo la prova dell'ampli, altrimenti quest'ultima viene falsata
;))))
hic!
Ago
2010-05-23 14:51:09 UTC
Permalink
Post by Angelo
Faremo la prova bendati! ;-))))))))
Ok, preparo la benda.
Post by Angelo
Tutto bene. Ti aspetto!!!
Sto facendo di tutto per venire nel primo wend. Il secondo mi è impossibile.
Tu non passi da Bari?
Ciao
Domingo
2010-05-25 14:52:46 UTC
Permalink
Post by Angelo
Hai dipinto il mondo dei dilettanti: quelli che si innamorano di una
chitarra o di un ampli per il simbolo, lo desiderano, lo lucidano, lo
preservano da ogni possibile danno!!
I professionisti vedono gli strumenti come strumenti di lavoro: li usano!!
Spesso li tengono male e gli frega poco del marchio: devono fare bene il
loro lavoro. Sono quelli che lasciano la chitarra in equilibrio precario su
una sedia e se ne fregano!!!! ;-))
Calma calma, non esageriamo... posso elencarti fior di professionisti di
vaglia che, pure senza essere dei maniaci al loro strumento ci tengono
eccome... tra gli stessi professionisti poi ci sono molti collezionisti che,
oltre a vedere la chitarra come lo strumento di lavoro, amano anche
l'oggetto in sé. Uno è Benson, ad esempio, che possiede delle chitarre
strepitose come la famosa L5 a spalla fiorentina appartenuta a Wes
utilizzata nell'album Verve "Movin' Wes". George la impiegò in un concerto
fatto in memoria del suo famoso maestro...
--
Domingo
domingo at musicoff dot com
Non autorizzo Sonicbands a pubblicare il presente post nei suoi forum
Domingo
2010-05-22 14:21:45 UTC
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Post by luvi
Molte persone, pur di non accettare la realtà fisica, rispondono che la
"realtà" che conta davvero è quella formata dalle loro convinzioni
personali: davanti ad una tale posizione, non ci sono ovviamente ulteriori
obiezioni da fare. ;-)
E' la famosa questione di quanto sia importante l'"effetto placebo"... il
comportamento umano è fortemente condizionato dalle suggestioni, per cui
spesso un bicchiere d'acqua decantato come una prodigiosa medicina produce
la guarigione... si potrebbe dire che, dal momento che ciò che conta è la
guarigione, l'effetto placebo è esso stesso di per sé una medicina.

Tuttavia, nel nostro campo, a mio avviso, superato il momentaneo entusiasmo
valutati a mente fredda certi elementi appaiono per quello che sono
realmente. Se compro una Gibson che suona male prima o poi lo realizzerò e
lo ammetterò a me stesso anche se magari la cosa mi secca da morire...
--
Domingo
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http://www.jazzguitarfaq.com
Domingo
2010-05-22 15:03:06 UTC
Permalink
Post by Domingo
Post by luvi
Molte persone, pur di non accettare la realtà fisica, rispondono che la
"realtà" che conta davvero è quella formata dalle loro convinzioni
personali: davanti ad una tale posizione, non ci sono ovviamente
ulteriori obiezioni da fare. ;-)
E' la famosa questione di quanto sia importante l'"effetto placebo"... il
comportamento umano è fortemente condizionato dalle suggestioni,
... aggiungo che le suggestioni operano anche in senso contrario: anche
l'affermazione scientifica che non vi è differenza tra due eventi
suggestiona lo spettatore che si convincerà che effettivamente non ci sono
le differenze che lui prima in buona fede sentiva... insomma l'ideale è
trovare il giusto bilanciamento tra emotività e razionalità come sempre...
--
Domingo
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Angelo
2010-05-21 13:27:32 UTC
Permalink
Post by Angelo
Ho provato da un amico questo ampli (anni 90) a valvole, sperimentandolo con
la 175 e con la 335. Lo ho poi confrontato con altri ampli (Fender;
Polytone, Vox) e devo dire che lo ho trovato eccezionale sui puliti. Direi
ottimo per il jazz. L'unico mio dubbio e se alzando troppo il volume (nei
locali) le valvole vadano in saturazione: per il jazz sarebbe un pasticcio
(specie sugli accordi). Ma il dubbio lo toglierò il 20 di maggio: mi verrà
prestato per un concerto e poi vi saprò dire.
Mi ha colpito il suono veramente limpido e ricco di armonici. Inoltre riesce
a restare caldo in ogni settaggio. Ha due coni (mi pare da 10') che ne
esaltano l'apertura timbrica.
Fatemi sapere vostre eventuali esperienze: io ci sto facendo un pensierino.
Per giunta è molto ma molto più leggero del classico Twin reverb - Fender!!
Durante il concerto di ieri sera ho avuto modo di provare live l'ampli in
questione.
Devo dire che la prova è stata illuminante!
Confermo i giudizi sul notevole suono di questo ampli sui suoni puliti:
davvero unico!
Purtroppo mi sono accorto che mantiene la pulizia del suono a livelli bassi
di volume (fino a 4): quindi va bene per i concerti senza ritmica.
Quando invece la ritmica incalza e bisogna aumentare i volumi (tranne se si
ha la fortuna di microfonare l'ampli!) allora le valvole incominciano a
saturare ed il suono si sporca leggermente. La cosa non è fastidiosa sui
soli, ma diventa meno gestibile nell'accompagnare ad accordi. Per cui poco
indicato per jazz e dintorni.
Per mia fortuna nel locale c'era anche un Fender Twin disponibile che ho
subito utilizzato senza problemi. Infatti il Twin non ha il problema della
saturazione: ha solo il problema del peso!!! ;-)))
Tutto ciò ribadisce due principi per provare gli strumenti (ampli compresi):
1) fare la prova sempre facendo un confronto diretto nello stesso posto
2) provare la chitarra o l'ampli non solo in situazioni acustiche ma anche
con la ritmica. Infatti a bassa velocità una Panda può sembrare uguale ad
una BMW, ma sopra i 120.....!!!
Spero di essere stato utile a qualcuno!
Ciao
Domingo
2010-05-21 21:29:20 UTC
Permalink
Post by Angelo
Purtroppo mi sono accorto che mantiene la pulizia del suono a livelli bassi
di volume (fino a 4): quindi va bene per i concerti senza ritmica.
Quando invece la ritmica incalza e bisogna aumentare i volumi (tranne se si
ha la fortuna di microfonare l'ampli!) allora le valvole incominciano a
saturare ed il suono si sporca leggermente. La cosa non è fastidiosa sui
soli, ma diventa meno gestibile nell'accompagnare ad accordi. Per cui poco
indicato per jazz e dintorni.
Per mia fortuna nel locale c'era anche un Fender Twin disponibile che ho
subito utilizzato senza problemi. Infatti il Twin non ha il problema della
saturazione: ha solo il problema del peso!!! ;-)))
Tutti belli questi Fender ma pesano e sono ingombranti... continuo a
preferire il mio Peavey Classic 30 (che tu hai provato quando eri da me)...
--
Domingo
domingo at musicoff dot com
Non autorizzo Sonicbands a pubblicare il presente post nei suoi forum
Angelo
2010-05-22 09:38:41 UTC
Permalink
Post by Domingo
Post by Angelo
Purtroppo mi sono accorto che mantiene la pulizia del suono a livelli bassi
di volume (fino a 4): quindi va bene per i concerti senza ritmica.
Quando invece la ritmica incalza e bisogna aumentare i volumi (tranne se si
ha la fortuna di microfonare l'ampli!) allora le valvole incominciano a
saturare ed il suono si sporca leggermente. La cosa non è fastidiosa sui
soli, ma diventa meno gestibile nell'accompagnare ad accordi. Per cui poco
indicato per jazz e dintorni.
Per mia fortuna nel locale c'era anche un Fender Twin disponibile che ho
subito utilizzato senza problemi. Infatti il Twin non ha il problema della
saturazione: ha solo il problema del peso!!! ;-)))
Tutti belli questi Fender ma pesano e sono ingombranti... continuo a
preferire il mio Peavey Classic 30 (che tu hai provato quando eri da me)...
Nonostante il Twin sia quasi impossibile da trasportare devo ammettere che
risulta l'Ampli per eccellenza!! E se lo provi, magari mettendolo a
confronto diretto con altri ampli (specie se a volumi sostenuti), capisci il
perché.
Infatti è l'ampli più usato dai service sul grandi palchi del jazz.
Anche nell'ultimo concerto di Rosenwinkel questo artista ha preferito il
Twin, con un suono spettacolare.
Ampli ideale per i grandi artisti, che se lo fanno trasportare, o per chi
deve tenerlo fisso in sala prove o in un locale.
Per mia fortuna il locale in cui suono spesso lo ha! ;-))
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